Qualità dell'Aria, Alga Tossica, Balneazione e Radon  

Scheda di dettaglio

Tema Ambientale Aria

Qualità dell'Aria

ARPA Puglia realizza il monitoraggio della qualità dell'aria regionale attraverso molteplici strumenti. Alla Rete Regionale di monitoraggio della Qualità dell’Aria, approvata con D.G.R. della Regione Puglia num. 2420/2013 e costituita da 53 stazioni, se ne affiancano altre di valenza locale. Tutte sono dotate di analizzatori automatici per la rilevazione in continuo degli inquinanti normati dal D. Lgs. 155/10: PM10, PM2.5, NOx, O3, Benzene, CO, SO2. Nei territori sprovvisti di reti di monitoraggio, e su richiesta delle Amministrazioni locali, ARPA conduce campagne di rilevazioni con laboratori mobili. La determinazione degli Idrocarburi Policiclici Aromatici e dei metalli pesanti è condotta in laboratorio, sui campioni di PM10 prelevato in selezionate stazioni di monitoraggio.

Ulteriori strumenti di valutazione della qualità dell’aria utilizzati da ARPA Puglia sono i campionatori sequenziali di particolato atmosferico;  i campionatori vento selettivi – per la discriminazione della direzione di provenienza degli inquinanti–; i campionatori passivi utilizzati ad esempio nella determinazione delle immissioni di sostanze odorigene. 

 Rapporti annuali sulla Qualità dell'Aria

 Rapporti mensili sulla Qualità dell'Aria

 Relazioni sulle campagne di monitoraggio della Qualità dell'Aria  

 Rapporti sulla Qualità dell'Aria

 Relazioni su Metalli e Benzo(a)Pirene nel PM10  

 Relazioni sulla Rete di monitoraggio Sorgenia 

 Gli Studi su Torchiarolo

 Progetto Taranto Salento

 Eventi Odorigeni nella provincia di Foggia

Avvezioni Sahariane sulla Regione Puglia

 

CONTROLLI DI QUALITA' SULLA RETE DI MONITORAGGIO

 

Alga Tossica Ostreopsis ovata

 

Monitoraggi Acque di Balneazione - ARPA Puglia - Regione Puglia

A decorrere dalla stagione balneare 2010, con il Decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 116 e con la successiva pubblicazione del Decreto Ministeriale 30/3/2010 (G. U. del 24 maggio 2010 S.O. 97), l’Italia ha recepito la Direttiva europea 2006/7/CE sulle Acque di Balneazione.

Diversi sono gli aspetti innovativi introdotti dalla nuova normativa, tra i quali:

  • la definizione delle acque di balneazione, intese come aree destinate a tale uso e non precluse a priori (aree portuali, aree marine protette – Zona A, aree direttamente interessate dagli scarichi, ecc.);
  • la determinazione di soli 2 parametri microbiologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali;
  • la frequenza di campionamento mensile nell’arco della stagione balneare (ad iniziare da aprile sino alla fine di settembre) secondo un calendario prestabilito;
  • il punto di monitoraggio fissato all’interno di ciascuna acqua di balneazione;
  • la definizione dei Profili delle acque di balneazione;
  • la classificazione delle acque sulla base degli esiti di quattro anni di monitoraggio, secondo la scala di qualità: “scarsa, sufficiente, buona , eccellente” (entro il 2015);
  • la regolamentazione degli episodi caratterizzati da “inquinamento di breve durata“ o da “situazioni anomale”.

Il Ministero della Salute ha attivato il Portale Acque per la raccolta dei dati e la relativa informazione al pubblico a partire dalla stagione balneare 2010. Per quanto riguarda la Regione Puglia è comunque disponibile un bollettino pubblicato in rete con cadenza mensile a partire da maggio sino ad ottobre di ogni anno.
Nel bollettino, reperibile dal Portale ARPA Puglia, sono riportati i risultati analitici prodotti dai Dipartimenti Provinciali ARPA Puglia, e relativi alle acque marino-costiere destinate alla balneazione nelle sei provincie pugliesi (sono escluse le zone precluse a priori, quali quelle portuali, quelle protette – Zona A, quelle direttamente interessate dagli scarichi, ecc.).

Nel bollettino sono indicati:
a) le date di monitoraggio;
b) i punti di campionamento;
c) i risultati analitici per ciascuna delle acque di balneazione designate, con l’indicazione di eventuali superamenti rispetto ai limiti di legge (200 UFC - Unità Formanti Colonie - per gli Enterococchi intestinali e 500 UFC per Escherichia coli).

Nella mappa interattiva visualizzata di seguito sono rappresentate le posizioni dei punti di monitoraggio per tutto il litorale pugliese, indicati con il simbolo della bandierina. La mappa può essere spostata trascinandola con il cursore, mentre la scala può essere ingrandita o ridotta utilizzando i segni +/ - (a destra in basso della mappa). Il colore blu della bandierina indica l’idoneità alla balneazione per l’ultima data di monitoraggio disponibile, mentre il colore rosso indica un superamento, rispetto ai valori limite, dei parametri microbiologici Enterococchi intestinali e/o Escherichia coli. Inoltre, cliccando sulla bandierina si apre una finestra in cui è visualizzata la denominazione della singola acqua di balneazione nonché gli ultimi risultati disponibili per la stagione di monitoraggio in corso.

 

Monitoraggio qualità dell'aria

Pubblicato il 19 novembre 2019

Nel 2002 l'Italia ha recepito la normativa europea che fissa i valori limite per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, le particelle, il benzene ed il monossido di carbonio.
Da tempo la comunità scientifica studia l'influenza che alcuni gas hanno sull'atmosfera ed in particolare sulla capacità che questa ha di regolare il clima terrestre: è il famoso effetto serra. È questa la ragione che spiega l'attenzione verso i cosiddetti "gas serra" (anidride carbonica, metano, ozono ecc.) che quotidianamente vengono immessi nell'atmosfera in quantità considerevoli.

Un'attenzione particolare merita il ruolo giocato nelle problematiche ambientali e sanitarie dall'ozono. Infatti è uno degli agenti responsabili dell'effetto serra ma è anche il fattore che, stratificandosi nella zona più alta dell'atmosfera - la stratosfera - ci protegge assorbendo le radiazioni ultraviolette (UV) più pericolose per la salute. Si parla da tempo dei cosiddetti "buchi" nello strato di ozono della stratosfera e dei danni che possono causare. Per la salvaguardia dell'ambiente urbano e la tutela della salute dei cittadini il Ministero dell'Ambiente ha fissato le norme per l'individuazione dei criteri ambientali e sanitari in base ai quali i Sindaci, in collaborazione con l'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) e con le ASL (Azienda Sanitaria Locale) devono adottare misure di limitazione o divieto della

circolazione delle auto.

 

 

Radon

Norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato

 

La Regione Puglia, con propria Legge n.30 del 03 novembre 2016 (pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.126 del 04/11/2016), si è dotata di uno strumento legislativo in materia di gestione della problematica radon per la tutela della salute pubblica in ambienti confinati.

La Legge prevede l’obbligo della misurazione della concentrazione media annuale, distinta in due semestri, in tutti gli edifici destinati all’istruzione e in quelli aperti al pubblico. Gli esercenti devono avviare la misurazione annuale della concentrazione di radon trasmettendo al Comune territorialmente competente e ad ARPA Puglia i risultati delle misure, prima che il Comune sospenda per dettato di legge la certificazione di agibilità.

Nei locali in cui si sono registrate concentrazioni medie annuali di radon superiori a 300 Bq/m3 si dovrà procedere alla bonifica entro un anno.

La Regione dovrà predisporre il Piano Regionale Radon (PRR) per individuare le aree a rischio, dare indicazioni sulle modalità dei risanamenti e degli accorgimenti tecnici da osservare nelle nuove costruzioni, delle informazioni da divulgare e delle modalità di monitoraggio.

 

 

La Legge Regionale n.30/2016 è stata successivamente modificata dalla Legge Regionale n.36 del 09/08/2017 (pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.96 del 11/08/2017) e dall'art. 12 della Legge Regionale n.18 del 30/04/2019 (pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.46 del 02/05/2019).

Gli esercenti di attività con locali posti al piano terra, seminterrati o interrati aperti al pubblico dovranno apporre i dosimetri per la misura del gas radon. 

Fanno parte degli edifici coinvolti anche quelli strategici di cui al D.M. 14/01/2008 e destinati all’istruzione, compresi gli asili nido e le scuole materne.

È prevista una deroga per ambienti al piano terra con estensione totale inferiore a 20 mq.

La misura in totale dura un anno, nel quale saranno usati due dosimetri in successione, uno per il primo semestre (autunno-inverno) e l’altro per il secondo.

Il mancato invio dell’esito delle misure comporterà una intimazione da parte del comune ed infine la sospensione dell’agibilità

 

Monitoraggio Acque di Balneazione

 

Con Atto Dirigenziale del Servizio Demanio e Patrimonio della Regione Puglia n.249 del 21 maggio 2020, è stata approvata la nuova ordinanza balneare per disciplinare l’esercizio dell’attività balneare e l’uso del demanio marittimo, delle zone di mare territoriale, nonché delle strutture turistico – ricreative esistenti, al fine di garantirne l’armonizzazione nell’ambito del litorale marittimo dei comuni costieri della Regione Puglia, nel rispetto delle competenze e dell’autonomia di gestione delle amministrazioni comunali costiere.

Ostreopsis ovata

Le zone costiere della nostra regione sono interessate dalla proliferazione e fioritura di microalghe della specie "Ostreopsis Ovata". L'Ostreopsis Ovata è un'alga di dimensioni microscopiche di origine tropicale, che predilige una forte illuminazione e alte temperature. Da alcuni anni ha colonizzato numerose aree costiere della nostra penisola. La microalga produce una sostanza tossica che, in determinate condizioni, può provocare fastidiosi malesseri.

 

Monitoraggio campi elettromagnetici

Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l’interesse della popolazione per tutte le problematiche connesse agli effetti dell’inquinamento da campi elettromagnetici (c.e.m.), comunemente detto “elettrosmog”, motivato dal comprensibile allarme per i potenziali rischi derivanti alla salute delle persone esposte ai c.e.m. e ancora più dalla crescente visibile diffusione delle sorgenti di c.e.m.

Le attuali conoscenze scientifiche non dimostrano un chiaro nesso tra l’esposizione a c.e.m. e l’insorgere di patologie ma è necessario adottare una politica di precauzione basata sulla ricerca della massima cautela possibile come suggerito dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, che consiglia di intervenire comunque per garantire la salute dei cittadini e minimizzare l’impatto ambientale.

La soluzione attualmente proposta e auspicata da Enti di controllo sanitario e ambientale (ISPRA, ARPA Regioni, Ministeri dell'Ambiente, Sanità e Telecomunicazioni...) è rappresentata dal monitoraggio dei campi elettromagnetici.

 

 

  • Data di ultima modifica: 30.11.21
  • Data atto: 09.06.19
  • Periodo di riferimento: 2018-2020- 2021

Direttiva per la qualità dei servizi on line e la misurazione della soddisfazione degli utenti

Commenta la seguente affermazione: "ho trovato utile, completa e corretta l'informazione."
  • 1 - COMPLETAMENTE IN DISACCORDO
  • 2 - IN DISACCORDO
  • 3 - POCO D'ACCORDO
  • 4 - ABBASTANZA D'ACCORDO
  • 5 - D'ACCORDO
  • 6 - COMPLETAMENTE D'ACCORDO

Il presente modulo utilizza i cookies di Google reCaptcha per migliorare l'esperienza di navigazione. Disabilitando i cookie di profilazione del portale, il form potrebbe non funzionare correttamente.

X
Torna su