10 febbraio: Giorno del Ricordo

10 febbraio: Giorno del Ricordo

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Si chiamano foibe le cavità naturali, presenti nella regione del Carso, a cavallo tra il Friuli-Venezia Giulia e le odierne Slovenia e Croazia. Proprio lì, a partire dal crollo del regime fascista, nel 1943, furono compiuti massacri contro la popolazione italiana ad opera dei partigiani comunisti jugoslavi. Non si sa con esattezza quanti italiani furono uccisi e poi gettati nelle foibe profonde anche centinaia di metri.

Per tenere viva la loro memoria, nel 2004, è stato istituito il “giorno del Ricordo”, che si celebra, ogni anno, il 10 febbraio.

Alle vittime di quella persecuzione, ai profughi, ai loro discendenti deve andare il nostro pensiero, a noi tutti il compito di vincere quel clima negazionista e ipocrita che, per lungo tempo, ha tenuto nascosta una pagina tragica della nostra storia recente.

Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-dalmati sono state raccontate su pagine strappate dai libri di scuola. E’ tempo di ricucire quello strappo. E’ tempo di verità per evitare che l’indifferenza cancelli tutto.
Ogni violenza, di qualunque genere, fatta a chiunque è violenza e i giovani vanno esortati alla pacificazione della storia ed alla capacità di relazione tra persone e Stati, ognuno col proprio convincimento, ma condannando sempre e comunque la violenza e tutelando sempre i diritti fondamentali della persona umana, il diritto alla vita, alla dignità e alla libertà.

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