In migliaia per l’apertura del parco urbano “Baden Powell”

In migliaia per l’apertura del parco urbano “Baden Powell”

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Le mani del Primo cittadino, Tommaso Minervini, che stringono le forbici con le manine di un bimbo, uno dei tanti arrivati con i genitori. Il nastro tricolore che cade a segnare l’inizio di qualcosa di grande. Tutto intorno migliaia di persone, due, tremila forse. Ecco, comincia così la grande avventura del parco urbano “Baden Powell” atteso, per quasi vent’anni, da tutta la città. E la partecipazione del pubblico lo conferma. E’ un fiume lungo decine di metri quello che si riversa lungo i viali del parco ad occupare ogni angolo, ogni area. E’ una festa. Per tutti. Adulti, giovani, bambini e amici a quattro zampe. Perché il Parco è stato pensato per l’incontro di tutti.

Prima del taglio del nastro gli interventi di Nicola Piergiovanni, assessore a lavori pubblici, che, come gli assessori e i consiglieri comunali presenti, non riesce a contenere l’entusiasmo per quello che sta accadendo, un evento, un momento della storia cittadina. Sono stati ringraziate tutte le maestranze, i tecnici, i dipendenti comunali che hanno collaborato per arrivare all’apertura del parco.

Interviene il responsabile unico del procedimento, l’ingegner Luca Lucanie. «Quando, a novembre 2020, mi è stato affidato il compito di seguire la realizzazione del Parco, che era ormai partita, per me - dice - non è stato facile non tanto per la complicazione e l’estrema difficoltà dell’intervento in sé ma perché, chi mi conosce lo sa, la mia storia personale e familiare si intreccia e trova le sue radici in questo quartiere. Per noi abitanti di questo quartiere, la chiusura di questo parco era una ferita troppo grande.
L’ansia e la volontà di aprire il Parco, faceva a pugni giornalmente con la necessità di risolvere i tanti problemi, le difficoltà oggettive di coordinare interventi complessi, di un’opera che si è rilevata più gravosa del restauro di un monumento tutelato. Non ci siamo fatti mancare nulla, alzando l’asticella qualitativa delle nostre scelte, consci che solo il bello, le cose fatte bene – conclude - possono scoraggiare gli atti di vandalismo e accrescere il senso civico della comunità».

E tocca al Sindaco Minervini, fare sintesi prima di attraversare, tutti insieme, un cancello rimasto troppo a lungo chiuso.

«Per realizzare le grandi opere – dice - ci vogliono collaborazione, tempi lunghi, assessori e consiglieri che devono mettere da parte la personale vanagloria per mettere al primo posto il bene comune e la responsabilità verso la città. È il Parco Urbano più grande di Molfetta e – sottolinea con orgoglio - nessuna delle città limitrofe può vantare uno spazio verde così esteso. Qui c’è di tutto, è un posto che accoglie adulti e bambini, in cui si promuove il benessere a contatto con la natura e soprattutto l’incontro. Questo sarà un posto tutto da vivere per la comunità, per cui chiedo a ciascuno di voi di preservarne la bellezza imparando a custodirlo e rispettarlo. Stasera consegniamo alla storia, a tutti voi e principalmente ai più giovani questi 20mila metri quadrati di bellezza».

E Molfetta ha abbracciato il Parco con entusiasmo e grandissima partecipazione.

Scheda descrittiva
Il Parco Urbano Baden Powell, collocato nella parte più meridionale del Quartiere ex 167, si sviluppa a ridosso della SS 16 bis, avvolgendo il confinante istituto scolastico “Zagami”.
Si estende complessivamente su una superficie di 28.700 mq di cui 20.000 direttamente fruibili ed attrezzati.

Facilmente raggiungibile mediante la rete di piste ciclabili cittadina e dai mezzi di trasporto pubblico, ha diversi punti di accesso: l’ingresso principale è in via Leonardo Azzarita 118 (con tre distinti ingressi), un altro secondario sempre su via L. Azzarita in adiacenza della scuola e un ingresso da sud in via Fremantle angolo via G. Falcone.
Il Parco urbano è fruibile da tutte le tipologie di utilizzatori e visitatori, di tutte le fasce d’età, ed è organizzato in diverse aree funzionali in grado di consentire attività ludiche, ricreative e sportive, ma anche di favorire gli incontri e la socialità a contatto con la natura.

Nel Parco, configurato per essere accessibile anche a persone con disabilità, sono presenti un’area giochi per bambini e un’area avventura per ragazzi, con attrezzature differenziate per età e tipologia, completamente immersi in aree a prato, un’area fitness con strutture dedicate, un’ampia area eventi e un’area agorà, a prato.

Completano il parco, un’area natura con la presenza di diverse essenze di piante aromatiche, che potranno favorire maggiormente il contatto con la natura con percorsi educativi specifici; Un’area relax lasciata libera per sdraiarsi a leggere un libro o per prendere il sole; un’ampia area dog park, suddivida in due zone per taglia, con specifiche attrezzature per gli amici a quattro zampe.
Alle diverse aree sono state associate gli articoli della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

All'ingresso nord del Parco è presente un centro multifunzionale, dotato di un impianto fotovoltaico e un solare termico per l’approvvigionamento energetico del Parco, con bar e servizi igienici, un locale “baby pit stop” al servizio per i piccolissimi, dotato di fasciatoio, e un locale guardiania.

Ogni area è distribuita su circa 900 metri di percorsi naturali, che si intrecciano tra loro tra "sali scendi" con due grazie a due ponticelli in legno.
In prossimità delle aree dedicate al gioco sono presenti due fontanelle di acqua potabile.

All’interno del Parco è presente un monumento dell’artista molfettese Michele Zaza del 2005 dal titolo Ulisse in viaggio.
Un’opera di street art dell’artista Cirez dal titolo Mimesi realizzato con la tecnica del Wallpainting in collaborazione con gli alunni della scuola Zagami il muro di confine con la scuola.

Un completo sistema di illuminazione a led, integrato da un impianto di videosorveglianza generale ed un impianto di diffusione sonora garantiscono le migliori condizioni di fruizione, informazione e sicurezza.

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