Porto, completato il dragaggio. Ora tocca alle banchine

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Terminata la seconda fase del nuovo porto commerciale di Molfetta.
Via libera al banchina dei 600 metri della Diga Salvucci

È terminata con successo, la settimana scorsa, la seconda fase di dragaggio del nuovo porto di Molfetta. Tutto come da programma, dunque: in appena venti giorni di dragaggio no-stop (24 ore su 24) la gigantesca draga "Nicolò Machiavelli" ha rimosso dal fondale marino ben 300 mila metri cubi di roccia dura - circa 15 ettari di fondale - materiale che per mezzo di tubazioni galleggianti è stato riversato nella cassa di colmata. Tale opera, compresa tra le banchine sud-ovest e della nautica minore, costituirà la zona di deposito e movimentazione delle merci del nuovo porto commerciale di Molfetta e sarà direttamente collegata con la terraferma per mezzo di un lungo ponte soprelevato.

Con un equipaggio formato da 42 uomini provenienti da diversi paesi del mondo, la "Niccolò Machiavelli" è un mezzo marittimo di ultimissima generazione, con caratteristiche tecniche avanzatissime: 3 motori diesel da 7.200 kW l'uno, stazza di 2.200 tonnellate, pescaggio di 5,75 metri. La potenza totale installata (23.520 KW) è tale da poter fornire energia elettrica ad una cittadina di 25.000 abitanti, mentre in questo caso serve ad alimentare potentissime macchine di aspirazione mosse da tre enormi pompe da 5.000 KW ciascuna. La nave viaggia a una velocità pari a 13 nodi. La potenza disgregante è di 7.000 KW con un tubo di aspirazione-scarico di 9 metri di diametro che si sviluppa per una lunghezza massima di 10 chilometri.

«Grazie a queste caratteristiche uniche al mondo è stato possibile completare un lavoro così difficile e complesso in così poco tempo e con il massimo del risultato» commenta l'ingegner Gianluca Loliva, direttore dei lavori. «È stato un intervento di entità eccezionale soprattutto per la durezza della roccia con cui la draga si è dovuta misurare: basti dire che al posto delle due ancore di 15 tonnellate l'una, sono state fatte arrivare appositamente due gigantesche ancore di 40 tonnellate per tener ferma la draga durante le operazioni di scavo. Inoltre, durante il dragaggio sono stati rimossi e sostituiti oltre 600 denti di acciaio (ciascuno di 30 chilogrammi di peso) montati sull'elemento disgregatore, in quanto usurati o danneggiati dal contatto con la roccia dura del fondale. Questi dati - conclude Loliva - hanno confermato tutte le nostre ipotesi progettuali rispetto alla resistenza della roccia, per cui l'impiego di una draga con caratteristiche inferiori a quelle richieste non sarebbe stato sufficiente a completare con successo il dragaggio.»

I lavori del porto proseguiranno senza sosta. La prossima fase riguarda il banchinamento dei 600 metri della diga Diga Salvucci (banchina nord-ovest) attraverso l'immersione di 25 "cassoni" di cemento armato grandi come una palazzina di 3 piani (24 metri di lunghezza per circa 11 di altezza e 12 di larghezza). Nel frattempo, a breve, riprenderanno lo operazioni di bonifica da ordigni bellici da parte dei reparti speciali dello SDAI.

La "Niccolò Machiavelli", una delle più potenti draghe da roccia attualmente operanti in tutto il mondo, è diretta in questo momento alla volta dell'Argentina per la realizzazione di un'altra grande opera marittima. A bordo è issata la bandiera donata dal sindaco Antonio Azzollini raffigurante lo stemma ufficiale di Molfetta, un omaggio alla città in cui la draga ha eseguito il suo primo dragaggio in assoluto dopo l'uscita dai cantieri navali della Croazia.

«I lavori del nuovo porto proseguono senza sosta verso un cambiamento epocale per Molfetta» afferma il sindaco Antonio Azzollini. «Insieme con il porto stiamo costruendo il futuro e la speranza di tanti giovani donne e uomini di questa città. Stiamo costruendo un vero e proprio braccio protesto in direzione di quei Paesi e di quei mercati che oggi stanno cambiando il mondo e sono protagonisti dell'economia internazionale. Ed è un fatto tanto più straordinario, perché lo stiamo portando a termine grazie alla più grande opera di sminamento e bonifica del mare mai condotta in Italia.»

Palazzo di Città, 19 ottobre 2011

Ufficio Stampa Comune di Molfetta

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