Un’app per individuare il defibrillatore più vicino e 73 corsi di primo soccorso: Molfetta diventa città cardioprotetta

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Creare una rete di protezione diffusa nella città per intervenire e soccorrere in maniera tempestiva e adeguata le vittime di arresti cardiaci. Il progetto “Cuore Nostro-Città Cardioprotetta”, prevede la formazione di 73 cittadini e la collocazione in punti strategici della città di defibrillatori semiautomatici, la mappatura di quelli già presenti, nonché la loro geolocalizzazione attraverso un’applicazione dedicata oltre alla cartellonistica.

L’iniziativa è stata presentata nella sala conferenze della sede comunale di Lama Scotella alla presenza di Ottavio Balducci, assessore alla Socialità, Sara Allegretta, vicesindaco e assessore alla Cultura, Ignazio Bellapianta, direttore del distretto 1 dell'Asl Bari, Ignazio De Iudicibus, responsabile della formazione del SerMolfetta, Loredana Lezoche, direttore commerciale di Globeco, e Maurizo Graffeo, direttore di MG Communication.

I 73 cittadini, che otterranno gratuitamente la certificazione del corso BLS-D per l'autorizzazione all'utilizzo del defibrillatore semiautomatico, saranno selezionati tra 10 dipendenti comunali, 10 agenti della Polizia locale, 3 dipendenti delle società municipalizzate, 10 di commercianti o imprenditori e 40 cittadini maggiorenni, i primi in ordine cronologico che depositeranno la richiesta all’ufficio protocollo. La scadenza del bando è prevista alle 12 di venerdì 8 novembre 2019.

La Federazione Italiana Medici Pediatri delle Asl Bari-Bat, per l’occasione, ha donato alla città due defibrillatori in memoria del dottor Michele Spadavecchia, prematuramente scomparso lo scorso 24 luglio.

“Ogni anno – spiega Balducci –, la morte cardiaca improvvisa è una delle maggiori cause di mortalità fra giovani e adulti. Secondo l’Istat nel 2016 la morte improvvisa per arresto cardiaco ha colpito circa 4mila pugliesi e 60mila italiani. Con questo progetto finalmente ci mettiamo al passo delle città più all’avanguardia. È un progetto che guarda alla dimensione materiale e a quella immateriale: non si tratta soltanto di comprare dei defibrillatori, ma di formare 73 persone al corretto utilizzo dei macchinari con l’obiettivo di salvare vite umane. Attraverso le sinergie tra istituzioni e cittadini si creerà una rete efficace in grado di diffondere la cardioprotezione nella nostra comunità. È un tassello importante verso la smart city perché un’applicazione di servizio pubblico, oltre alla cartellonistica, permetterà la geolocalizzazione del defibrillatore più vicino”.

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